il carciofo "tondo" IGP via carciofodipaestum.it
Con l’avvicinarsi della primavera è davvero piacevole avventurarsi alla scoperta dell’entroterra, lasciandosi guidare dal caso. Così inizia il nostro viaggio verso Paestum, nota località della Piana del Sele, a sud di Salerno.
Nel periodo a ridosso della Pasqua non è raro imbattersi in gruppi di turisti locali che come noi, approfittano del clima mite e delle belle giornate di primavera per trascorrere la domenica lungo i litorali della Costiera Cilentana.
Oggi anche noi procediamo senza meta e lasciamo che il paesaggio intorno a noi ci suggerisca dove dirigerci. Nel viaggio verso Paestum ci facciamo rapire dall’alternarsi di paesaggi marini e montuosi e ci ritroviamo, quasi senza rendercene conto, all’ombra dei Templi di Paestum.
Lasciamo l’auto e ci incamminiamo lungo la stradina che costeggia l’area archeologica, quando un delizioso profumo interrompe il nostro cammino. L’aroma deciso e invitante ci è familiare e la conferma arriva da un piccolo cartello dinanzi ad un ristorantino locale: “Oggi carciofi arrostiti”.
Benvenuti a Paestum, dove nasce il famoso carciofo tondo rinomato in tutto il mondo!
Il re degli ortaggi, frutto dell’amore di Zeus
Siamo al centro della zona di origine del Carciofo di Paestum, un’area in cui l’economia, la cultura e la vita sociale, sono legate alle sorti dell’ortaggio che dal 2004 ha ottenuto il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta).
Nella Piana del Sele il carciofo rappresenta la principale coltura ed è una delle pietanze più presenti nella gastronomia locale: dalla pizza alla pasta, fino alle conserve e agli amari, sono tantissime le preparazioni a base di carciofi.
Ma pare che le origini del carciofo siano molto antiche, tanto che ne troviamo traccia nella mitologia greca. Si narra che Zeus si innamorò di Cynara, una fanciulla dai capelli color cenere e dagli occhi verdi. Quando la fanciulla rifiutò l'amore del re degli dei, questi la trasformò in carciofo.
Considerato un “dono del sole” dagli egizi, il carciofo era presente anche nelle coltivazioni degli antichi romani, che lo utilizzavano anche per la produzione di tisane e medicamenti.
Le prime testimonianze sulla sua coltivazione in Italia vengono fatte risalire al periodo dei Borboni: nel 1811 si segnalava la presenza di carciofi nella zona di Evoli, che dovrebbe corrispondere alla zona tra l’attuale Eboli e Capaccio.
Negli anni ‘30, dopo le intense attività di bonifica della riforma fondiaria, iniziò a diffondersi la coltivazione intensiva di carciofi nella Piana del Sele. Oggi le tecniche di coltivazione sono molto complesse e riescono a garantire ottimi livelli di produzione e un prodotto dalle eccellenti qualità organolettiche.
Il tondo di Paestum, un sapore unico adatto a tante preparazioni
Grazie al riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta (IGP) ed al lavoro del Consorzio del Carciofo di Paestum, il “tondo” è ormai noto in tutta Italia e molto apprezzato anche all’estero.
L’inconfondibile sapore dolce, la consistenza delle foglie grandi e spesse, e l’assenza di spine lo rendono particolarmente gradito rispetto ad altre tipologie della stessa famiglia. Inoltre, il clima mite e poco piovoso della zona di produzione permette a questo meraviglioso prodotto di essere presente sul mercato molto in anticipo rispetto agli altri Romaneschi, normalmente disponibili a ridosso dell’estate.
Per gustarli al meglio, abbiamo tantissime alternative. La tradizione locale li vede protagonisti delle tavole pasquali in cui campeggiano in diverse versioni, dal classico imbottito a quello arrostito, ma anche fritto, nella pizza e nelle torte rustiche.
Un sapore intenso che cambia molto dalla versione cruda a quella cotta, offrendo una moltitudine di combinazioni e sapori che variano in base agli abbinamenti ed ai metodi di cottura. Superbo con la pasta diventa caratteristico e particolare nei secondi piatti o nei contorni. Ma non è tutto: il carciofo di Paestum può essere gustato come amaro, crema spalmabile e conservato sott’olio e sotto aceto.
Amico della salute, fin dall’antichità
Ricco di fibre, proteine e sali minerali, il carciofo viene utilizzato sin dall’antichità per i suoi effetti benefici: depurativo, diuretico e antinfiammatorio, contiene alcune sostanze che aiutano a proteggere le pareti di vene e arterie. Pare che gli antichi romani gli attribuissero anche un potere afrodisiaco e che lo utilizzassero per combattere la calvizie.
Privo di grassi è ricco di ferro, calcio, vitamina C, beta carotene e acido folico, il carciofo aiuta la digestione e contribuisce allo smaltimento del colesterolo.
La Sagra del Carciofo: Paestum in festa dal 23 al 25 aprile e dal 29 aprile al 1 maggio
Pasta Antonio Amato, la pasta di Salerno, è sponsor ufficiale della Sagra del Carciofo di Paestum: dal 23 aprile e fino al primo maggio si potranno gustare tante ricette a base del delizioso ortaggio nostrano. Primi piatti, fritture, pizza e specialità - come il delizioso Caciocavallo impiccato con odore di carciofo - vi aspettano nell'Area Espositiva "Piazza Borgo Gromola".
Un piacere unico, da gustare di foglia in foglia
A questo punto siamo pronti a gustare il nostro “tondo di Paestum”: ce lo servono arrostito, con contorno di patate al forno. Il profumo è davvero irresistibile. Lo mangiamo lentamente, di foglia in foglia, spogliandolo delicatamente con le mani. Dopo le prime foglie, croccanti e corpose, procediamo gradualmente verso il cuore tenero e dal sapore deciso. A questo punto il nostro pasto è quasi terminato ma non resistiamo alla tentazione di concludere con una scarpetta.
Sazi e soddisfatti ci godiamo ancora un po’ del timido sole primaverile e lasciamo Paestum con lo sguardo sui Templi e un sapore persistente che ci accompagna verso casa.
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