La festa di S.S. Pietro e Paolo a Cetara inaugura l’estate

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​Ci perdiamo tra le viuzze di Cetara, splendido borgo sul mare, per vivere una delle feste più sentite della costiera amalfitana

Cetara

È una splendida sera di inizio estate. Siamo al Porto Masuccio Salernitano e il sole che tramonta all’orizzonte dona splendidi riflessi rossastri al mare. Ci accarezza una piacevole brezza, un vero e proprio refrigerio dopo una giornata troppo calda.

Non ci tratteniamo a lungo: ci aspetta un breve viaggio in traghetto per raggiungere Cetara dove stasera si celebra la festa di S.S. Pietro e Paolo.

In viaggio lungo la costiera amalfitana

Ogni anno la festa richiama tantissime persone provenienti da tutta la Campania e tantissimi scelgono di muoversi via mare, proprio come noi. Il viaggio tra le onde lungo la costiera amalfitana è infatti un vero spettacolo. Arriviamo dall’acqua e ci accoglie la caratteristica calotta di Cetara mentre alle sue spalle il selvaggio Monte Falerio la avvolge nel verde: sembra una cartolina!

Il paese dei pescatori

Cetara al mare deve tutto, è da sempre il paese dei pescatori. Il suo nome deriva dal latino Cetaria, tonnara, e possiede la più grande flotta peschereccia di tonnare d’Italia. La pesca qui è una tradizione antica: in passato, gli uomini del borgo partivano in primavera per l’Algeria e il Marocco e facevano ritorno a casa solo in autunno, dopo aver pescato acciughe e aver rifornito i mercati di Messina, Genova e Livorno.

S. Pietro, il patrono pescatore di uomini

Il patrono del paese non poteva che essere un pescatore, un uomo semplice scelto da Gesù per seguirlo e diventare un “pescatore di uomini”. A Cetara il culto di San Pietro è davvero molto sentito: i festeggiamenti in suo onore si susseguono per giorni e culminano con la festa del 29 giugno, proprio quella a cui parteciperemo.

Di gente ce n’è davvero tanta e facciamo quasi fatica a spostarci tra le stradine del paese quando ha inizio la processione. La statua di S. Pietro viene portata su una pedana a forma di barca a benedire il mare. Tre volte sfiora l’acqua, prima di compiere la caratteristica corsa finale sullo scalone della Chiesa. Tradizione vuole che, grazie alla benedizione del mare, la pesca sarà più ricca e le acque più amichevoli con i nostri pescatori.

Una sentinella silenziosa: la Torre vicereale

Le celebrazioni religiose lasciano spazio ad una serata ricca di luci, musica e gusto. Per l’occasione, ci fanno salire sulla Torre vicereale, silenziosa sentinella sul mare che protegge il paese fin dal XVI secolo. Osserviamo la costa di notte da questa splendida terrazza e ci lasciamo trasportare dalla fantasia. In questo luogo storico sono custodite storie di uomini, di guerre e di preghiere ma anche di tradizioni dal sapore semplice e genuino. Ci sembra quasi di sentire i remi fendere l’acqua e le sentinelle avvistare i fuochi di guerra…

Lo spettacolo finale: i fuochi sul mare

Riapriamo gli occhi e i fuochi ci sono davvero. Provengono dall’acqua, ma stavolta si tratta di fuoco amico: a mezzanotte, come ogni anno, inizia lo spettacolo pirotecnico. Lingue di fuoco danzano sull’acqua sotto la luce tenue della luna e lo sguardo incredulo dei tantissimi che hanno affrontato viaggi anche lunghi per poter assistere allo spettacolo. Restiamo a goderci l’atmosfera, mentre lampi di luce illuminano le onde che lambiscono con dolcezza le sponde del borgo, a rinnovare un patto d’amore che dura da secoli.

 

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