Il tuffatore
Il più famoso è l’affresco che ricopre la Tomba del tuffatore, raffigurante un giovane che con grazia si lancia verso il mare. Ci sembra un ottimo spunto per queste prime giornate di caldo estivo: un bel tuffo in acqua è la scelta migliore.
Sulle orme degli Argonauti
Il mare, che fa da sfondo alla strada costiera, ci fa compagnia in tutto il tragitto che, dalla zona a sud di Salerno, porta dritto in Cilento. D’improvviso però il blu scompare dalla nostra visuale per far posto al verde delle fitte pinete di Capaccio. Ne attraversiamo una per arrivare all’Oasi Dunale di Paestum, un’area protetta che fino a qualche tempo fa era in stato di abbandono, e che ora Legambiente ha rimesso a nuovo e restituito alla comunità.
Il mare è invitante ma per il primo tuffo dovremo aspettare ancora un po’: la temperatura dell’acqua non è ancora invitante!
Siamo sicuri che la bassa temperatura avrebbe fatto desistere anche gli “eroici” Argonauti, che di qui passarono. Stando alla leggenda, sono stati proprio Giasone ed i suoi compagni a fondare Paestum, durante il loro incredibile viaggio alla riconquista del “Vello d’Oro”. La storia conferma le origini greche della città, che a quel tempo venne chiamata Poseidonia, in onore del Dio del mare Poseidone.
Ed è proprio dal mare dell’Oasi che parte il “Percorso degli Argonauti”, un sentiero colorato da stupendi fiori, che si sviluppa verso l’interno e ci conduce direttamente ai templi di Paestum.
Lo scenario davanti ai nostri occhi, suggestionati anche dalle luci crepuscolari, ci lascia a bocca aperta. Non ha pari al mondo. Persino Friedrich Nietzsche ne rimase estasiato, e di questo posto disse: “È come se un dio, qui, avesse costruito con enormi blocchi di pietra la sua casa”.
Un respiro di solennità
Dovevano essere davvero dei “Superuomini” gli Dei che vegliavano su questo importante centro commerciale della Magna Grecia. I due imponenti templi dedicati ad Era, insieme a quello dedicato ad Atena, ci introducono ai resti dell’antica Paestum.
La solennità di questo posto ci impone un naturale e religioso silenzio, l’unico rumore consentito è quello del dolce suono di un’immaginaria cetra che accompagna i nostri passi.
Sembra che Giasone sia proprio qui tra questi resti… forse è appena passato.
un piatto unico, completo e veloce da preparare
03 agosto 2020
il sapore dell'estate
06 luglio 2020
Farfalle Antonio Amato con friggitelli, cozze e basilico
30 giugno 2020
Linguine Antonio Amato con zucchine, crema di burro e menta
09 giugno 2020