Spaghetti con le nocciole di Giffoni

Ricette
La pasta incontra uno dei prodotti di eccellenza del salernitano

Nocciole

Dopo una giornata alla scoperta di Giffoni Valle Piana e della sua nocciola, la “Tonda”, ci eravamo lasciati alle spalle le distese di noccioleti ed eravamo tornati a Salerno con scorte di nocciole.

A Giffoni abbiamo imparato che secondo gli antichi romani erano simbolo di felicità e fecondità, e noi siamo un po’ superstiziosi, ma siamo soprattutto buongustai. La nocciola di Giffoni, infatti, dalla forma arrotondata, dalla consistente polpa bianca e dal sapore aromatico, è ricca di vitamine e di minerali che aiutano il corretto funzionamento delle nostre cellule.

E adesso è arrivato il momento di gustarcela.

Contrariamente a quanto si può pensare, è un prodotto molto versatile che non si limita alla preparazione di dolci e gelati, ma si sposa molto bene anche col salato.

Perciò, oggi sui diari salernitani celebriamo un matrimonio insolito e non convenzionale: la pasta con le nocciole di Giffoni.

Che siate amanti della pasta lunga o corta, liscia o rigata, è una ricetta che accontenta tutti i gusti, noi che siamo tradizionalisti la proponiamo con gli spaghetti, ma a voi la scelta.

Ingredienti per 4 persone

400 gr di spaghetti

200 gr di nocciole di Giffoni tostate

Olio evo

1 spicchio d’aglio

1 peperoncino

Parmigiano

Basilico

Procedimento

Mentre gli spaghetti cuociono in pentola, facciamo rosolare 1 spicchio d’aglio in una padella con abbondante olio evo. Quando si sarà imbiondito lo togliamo e aggiungiamo 200 gr di nocciole di Giffoni tritate grossolanamente, per farle tostare e insaporire.

Intanto, coliamo la pasta al dente e la versiamo in padella facendola mantecare per qualche minuto con il sugo di nocciole.

Quando si saranno amalgamate, lasciamo cadere una pioggia di parmigiano grattugiato o in scaglie, e decoriamo con qualche foglia di basilico, che dà colore e profumo al nostro piatto.

A questo punto, il nostro racconto di oggi sul Diario Salernitano si interrompe perché scappiamo a tavola armati di forchetta e con l’acquolina in bocca, sperando di aver ingolosito anche a voi.

 

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