Vietri sul Mare, la poesia del mare e i colori della ceramica

Luoghi
Oggi con il nostro diario salernitano andiamo a Vietri sul Mare, incantevole cittadina della Costiera Amalfitana famosa nel mondo per le sue ceramiche. Tutta la vita di Vietri gira intorno alle ceramiche: artigiani, botteghe, turisti, chi le produce, chi le vende e chi arriva dall’altra parte del mondo per ammirarle e acquistarle

La tradizione dei ceramisti

Le ceramiche di Vietri sul Mare

Ci inoltriamo nei vicoli, attirati dalla fila di botteghe con ceramiche di ogni forma e colore e dopo pochi metri i nostri occhi sono già incantati dallo spettacolo a cui si assiste in una delle tante botteghe: un anziano artigiano intento a lavorare la ceramica. Ci affacciamo discretamente, per non disturbare questa atmosfera in cui sembra che il tempo si sia fermato e ci ritroviamo catapultati in un'altra epoca. C’è odore di tradizione, di storia e di cose belle. Tentenniamo un po’ all’ingresso, poi l’anziano artigiano ci invita ad entrare e si presenta. Si chiama Matteo e lavora la ceramica da più di 50 anni.

Curiosiamo un po’ intorno e lui ci lascia fare. Non cerca di venderci niente mentre curiosiamo tra piastrelle, piatti, bicchieri, brocche, tazzine, tavoli maiolicati e una varietà infinita di oggetti. Colpisce la somiglianza tra i colori dipinti sulle ceramiche e quelli della Costiera: il blu intenso del cielo e del mare, il giallo del sole e dei limoni, frutto simbolo di questa terra.

La terra delle “riggiole”

Lasciamo con un po’ di dispiacere questo scrigno e ci indirizziamo verso due luoghi dove poter ammirare le ceramiche: uno è il Museo provinciale della Ceramica, in cui si trovano ceramiche di uso quotidiano, di carattere religioso e una parte della produzione del “periodo tedesco”. L’altro luogo invece è la Fabbrica di Ceramica Solimene, dove la struttura stessa è un’opera d’arte, in quanto è composta da otto torrioni decorati interamente con prodotti in ceramica.

Lungo questo percorso ci accompagnano le “riggiole” quelle mattonelle che sono sparse un po’ ovunque per i vicoli di Vietri. Le riggiole sono diventate una sorta di simbolo della cittadina e si possono vedere un po’ dappertutto passeggiando per la città. La leggenda che si tramanda è il che il re aragonese Alfonso il Magnanimo, abbia voluto importare nel Regno di Napoli l’arte della lavorazione delle rajoletes cioè le maioliche che addobbavano i suoi palazzi in Spagna. Fece quindi venire in Italia alcuni dei maestri spagnoli per insegnare quest’arte agli artigiani del Regno. Da rajoletes deriverebbe quindi il termine riggiola.

Lungo la strada del ritorno, notiamo questa riggiola incastrata nell’angolo di un palazzo che guarda verso il mare: sopra c’è dipinto il panorama che si vede da Vietri, lo stesso che si ammira indirizzando gli occhi verso l’orizzonte. Le due bellezze si intrecciano: fermarsi a osservare una ceramica è come fermarsi a osservare il paesaggio, entrambe sono esperienze che ti rubano lo sguardo e ti fanno immergere nella bellezza totale. Quella bellezza che ferma il tempo.

 

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