Festa dell’antica Pizza Cilentana: il paese dei murales celebra la “ammaccatedda”

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Dal 29 al 31 luglio a Piano Vetrale tre serate dedicate alla tradizione enogastronomica locale e alla tipica pizza del Cilento

credits domenicosolimeno.com

“Tieni lu luvato?”

“Hai un po’ di lievito?”: questa domanda, dal suono melodioso tipico del dialetto cilentano, risuona tra i vicoli di Piano Vetrale. In questo minuscolo paese del Cilento oggi si cucina la “ammaccatedda, la tipica pizza cilentana preparata con lievito madre rinfrescato (lu luvato).

Piano Vetrale: un piccolo borgo ricco d’arte e di storia

Il nostro viaggio alla scoperta delle tipicità del Cilento continua e fa sosta a Piano Vetrale, un piccolo borgo del comune di Orrìa nei pressi della famosa Valle delle Orchidee.

Abbiamo visitato il paese angolo per angolo: dalle antiche chiese di Sant’Elia e Santa Sofia, alle cappelle di Sant’Antonio e Santa Maria delle Grazie, passando per la caratteristica Fontana Vecchia e il caratteristico centro antico.

Piano Vetrale è un luogo ricco di suggestioni e di storia: conosciuto per aver dato i natali a Paolo De Matteis, pittore barocco allievo di Luca Giordano, è un vero e proprio museo a cielo aperto grazie agli oltre 70 murales realizzati da artisti italiani e stranieri sugli antichi portoni e su quasi tutte le case del paese.

Incantati da questa esplosione di colori e prospettive, facciamo una sosta al centro del paese e subito veniamo attratti da un delizioso profumo di pane.

La “Ammaccatedda”: una ricetta antica che si tramanda da generazioni

A Piano Vetrale, ogni anno nell’ultima settimana di luglio, si celebra la “ammaccatedda”, l’antica pizza cilentana, prodotto tipico dell’enogastronomia locale.

Rispetto alla pizza “classica”, la cilentana è un po’ più alta e soffice: l’impasto infatti non viene disteso o tirato ma schiacciato con i polpastrelli, lasciando che prenda forma man mano che viene distribuito nella teglia.

Siamo nel pieno dei preparativi ed è bellissimo vedere coinvolto tutto il paese: grandi forni a legna vengono predisposti per le vie del borgo e tutti partecipano alla preparazione dei piatti. C’è chi impasta e chi stende, chi prepara il sugo e chi allestisce i gazebo.

Sembra di essere parte di un’unica grande famiglia e quando ci invitano a partecipare, accettiamo volentieri.

Un’antica ricetta in cui s’incontrano passato e presente

La ricetta della “ammaccatedda” viene tramandata di madre in figlia, di nonna in nipote, da decenni : uguali quantità di farina di grano tenero e di farina di grano duro macinate a pietra vengono disposte nella “ matra”, una sorta di madia in legno, e mescolate con acqua, sale e “lu luvato ”, il lievito madre chiamato anche “criscito”. Con la forza delle braccia si impasta fino ad ottenere un composto omogeneo.

Inizia il momento della lievitazione che diventa occasione per ascoltare racconti e aneddoti: le ore di attesa sono un momento prezioso in cui le donne e gli uomini di almeno tre generazioni condividono saperi e tradizioni.

Dopo la prima lievitazione l’impasto viene diviso in panetti e lasciato crescere ancora per almeno due o tre ore. Dopo la lunga attesa, si passa alla stesura dell’impasto: ogni panetto viene schiacciato dall’interno verso l‘esterno, rigirato più volte e “ammaccato” con i polpastrelli.

Ogni “ammaccatedda” viene condita con sugo di pomodoro fresco e cotta in forno a legna per qualche minuto. A fine cottura si aggiunge olio extravergine di oliva, origano e basilico fresco. Il tocco finale è il cacioricotta di capra grattugiato al momento, ingrediente caratteristico usato al posto della mozzarella di bufala.

Il profumo è delizioso, ma il sapore ci lascia increduli: sembra di viaggiare nel tempo e di ritrovare sensazioni che credevamo dimenticate. Il sapore del pane fatto a mano, il profumo del forno a legna, il ricordo delle cose buone di un tempo.

Dal 29 al 31 luglio, Piano Vetrale in festa per l’antica Pizza Cilentana

Un programma ricco di eventi e un menu gustoso vi aspettano dal 29 al 31 luglio: oltre alla pizza sarà possibile degustare alcuni cibi tipici del Cilento, molti dei quali presidio Slow Food come la mozzarella nella mortella, le alici di Menaica, l'olio extravergine di Ascea, la cipolla di Vatolla e altri piatti tipici dell’enogastronomia cilentana.

Le serate saranno allietate da musica ed eventi tra cui la rassegna d’arte contemporanea “Il Pennello d’Oro”, mostre di pittura e bodypainting, concorsi fotografici e tanta musica dal vivo.

Antonio Amato sponsor delle eccellenze gastronomiche della tradizione

Il paese dei murales si inserisce nel nostro itinerario di gusto che, dopo Paestum con la Sagra del Carciofo, Castellabate e Pisciotta, con la Festa del pesce e delle alici e Penta, con la Festa della mulignana cu’ ‘a ciucculata, fa sosta a Piano Vetrale.

Vi aspettiamo dal 29 al 31 luglio per la Festa dell’antica Pizza Cilentana, un’altra tappa del nostro viaggio alla scoperta delle tipicità locali e delle eccellenze enogastronomiche dell’intera provincia di Salerno.

 

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